Criminologia Penitenziaria

Principi costituzionali e Politiche criminali ISSN 2704-9094

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DAP e CNEL - Protocollo Recidiva Zero.

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro hanno siglato il protocollo per “combattere la recidiva con il lavoro”. FONTE: Giustizia newsonline e ANSA (Giugno 2025) – «È stato siglato al termine della II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, a Roma, un protocollo d’intesa tra il Cnel e le 16 organizzazioni rappresentanti delle categorie produttive, per l’adesione al Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale. La partnership “mira a combattere la recidiva attraverso percorsi di formazione e lavoro, rendendo strutturali le iniziative di reinserimento”. Il protocollo è stato siglato da: Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confetra, Confindustria, Confprofessioni, Conftrasporto, Copagri, Legacoop, Unsic”. Le 16 organizzazioni datoriali rappresentate nel Cnel “hanno così deciso di unirsi in una grande alleanza per il lavoro, dandosi regole di ingaggio comune e impegnandosi a sviluppare in maniera continuativa e diffusa a tutti i 189 istituti penitenziari, iniziative imprenditoriali all’interno delle carceri, recuperando così aree e spazi un tempo adibiti ad attività produttive ed attualmente inutilizzate, nonché a valutare, anche per il lavoro esterno, l’inserimento di detenuti ed ex detenuti”. L’accordo generale con le associazioni datoriali potrà avvalersi di uno strumento messo a disposizione del Dap dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e da Inps, il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl) che, su proposta del Cnel, è stato esteso alle persone detenute. La sperimentazione è stata già avviata in otto istituti di Piemonte, Veneto, Lazio e Sicilia».

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Linee guida DAP a seguito Sentenza Cost. 10/2024 (estratto).

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 10/2024, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha predisposto le linee guida volte a stabilire termini e modalità di esplicazione del diritto all’affettività in carcere.

Criteri di priorità.

La mancanza di spazi sufficienti a soddisfare tutte le domande non può costituire ragione di rigetto della richiesta; è del tutto presumibile, tuttavia, che le richieste siano in numero superiore alla disponibilità dei locali dove poter effettuare i colloqui intimi. Per tale ragione, si ritiene opportuno individuare dei criteri di priorità, laddove si renda necessario operare una scelta. In tal caso la precedenza verrà accordata:

- ai detenuti che non beneficiano di permessi premio, né di altri benefici penitenziari che consentano di coltivare i rapporti affettivi all’esterno;

- ai detenuti, compresi gli imputati, che a parità di condizioni con altri devono espiare pene più lunghe e che sono in stato di privazione della libertà da più tempo.

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